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    ‘A New Start’. This is what the European Commission (EC) called its Work Programme (WP) for 2015. It is a modest programme, with only 23 new initiatives, breaking with the former practice of a hyper-active bureaucracy, frequently pressured by more or less hidden interests. The new EC focuses instead on disseminating and implementing legislation already in force, cutting red tape and with a strict application of subsidiarity. A sense of pragmatism and a sense of pursuit of short-term goals prevails, as the EC admits that has «selected the initiatives where there is the most pressing need for action, and where (it) can deliver quickly».

    Horizon 2020 and the European Group on Ethics

    Research and innovation and the public health policy fields are no exception to this new approach. The new Commissioner for Research, Science and Innovation, Carlos Moedas, clearly expressed that his priorities will be the implementation of Horizon 2020 and the European Research Area, in order to «deliver». Priority 3 of the WP (‘A Resilient Energy Union…’) encompasses an initiative on a ‘Strategic Framework for the Energy Union’ which involves «decarbonizing the energy mix and promoting research and innovation in the energy field» in order to reduce greenhouse gas emissions. Of relevance from this perspective will be the research on Synthetic Biology in the ambit of Horizon 2020 and necessarily in conjunction with Priority 1 (‘A New Boost for Jobs, Growth and Investment’) and the legislative initiative on the ‘The Investment Plan for Europe’.

    On the other hand, Priority 4 (‘Deeper and fairer internal market…’) involves helping company innovation, also through the Horizon 2020 programme. It is only natural that the pharmaceutical industry, for example, plays a relevant role in this context as a research-intensive industry and one of the EU’s largest exporters. A clear challenge here will be to avoid compromising on ethical standards; the European Group on Ethics, the advisory body to the EC whose mandate will be renewed this year, being called to play a key role. Moreover, one has to commend Commissioner for Health and Food Safety, Vytenis Andriukatis, for his expressed will to see a round table organized on the controversial issue of embryo-destructive research (research on human embryonic stem cells).

    Genetically Modified Organisms and the challenges on the External Plan

    With regard to Genetically Modified Organisms (GMO), 2015 begins with the long awaited approval by the European Parliament of the draft Directive allowing Member States to restrict or ban in their territories GMOs authorised at EU level. But the EC now wants to go further. Priority 10 (‘A Union of Democratic Change’) includes the review of the GMO decision-making process and the EC’s current legal obligation to authorize GMOs even when a majority of Member States is opposed.However, this will certainly hamper the negotiations between the EU and the USA in the context of the TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), increasing divergence in a field that is already rather contentious.

    Also on the external plan, coinciding with the negotiations to replace the Millennium Development Goals, 2015 was declared the European Year of Development. Understandably, the EC wants to play a leading role in these negotiations and, within Priority 9 (‘A Stronger Global Actor’), a Communication on the post-2015 Sustainable Development Goals (SDGs) is foreseen. During his parliamentary hearing, Commissioner Neven Nimica also recalled that the Cotonou agreement between the EU and the ACP countries will soon be reviewed, with a public consultation on the topic being expected. Special monitoring is needed for the link that might be envisaged here between maternal health and so-called ‘safe abortion’.

    «This time things are different»…

    … pledges the Commission. For a start, it indeed presented a Work Programme that is modest in ambition and in its reforms; and this is true also in the fields of research and innovation and of public health, where the competence of the EU is anyway rather limited and where some relevant cultural and ethical differences among Member States prevail.

    But less can be more. This programme may well represent an opportunity to regain «citizens’ trust in the European Project» and to overcome «citizen’s scepticism about [the Commission’s] work». It is still the Commission who says it! Expectations are therefore high that such political realism will pay off and this will become, indeed, a ‘new start’.

    (source: Europeinfos #179)

    “Un nuovo inizio”: è così che la Commissione europea ha chiamato il suo Programma di lavoro per il 2015. Si tratta di un programma modesto, solo 23 nuove iniziative, che segna una rottura con le pratiche precedenti di una burocrazia iperattiva soggetta spesso a pressioni da parte di interessi più o meno nascosti. La nuova Commissione rivolge piuttosto l’attenzione sulla distribuzione e la messa in opera della legislazione già in vigore, riducendo le scartoffie e applicando rigorosamente il principio di sussidiarietà. Vi è un certo senso del pragmatismo, e prevale una visione a breve termine, riconoscendo la Commissione di aver “scelto delle iniziative negli ambiti dove è più urgente agire e dove sarà possibile mantenere rapidamente le promesse fatte ai cittadini europei”.

    Horizon 2020 e il Gruppo europeo di etica

    La ricerca e l’innovazione, così come la sanità pubblica, non fanno eccezione in questo nuovo approccio. Carlos Moedas, il nuovo commissario europeo alla ricerca, alla scienza e all’innovazione, ha indicato in maniera netta che le sue priorità saranno la messa in opera del Programma Horizon 2020 e dello spazio europeo di ricerca per “mantenere le sue promesse”. La Priorità n°3 del Programma di lavoro (“Un’Unione dell’energia resiliente…”) comporta un’iniziativa relativa a un “Quadro strategico per l’Unione dell’energia”, che prevede la “decarbonizzazione del mix energetico e la promozione della ricerca e dell’innovazione nel settore dell’energia”, al fine di ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Un elemento interessante in questa prospettiva è la ricerca in materia di biologia sintetica, che rientra nel Programma Horizon 2020 e che deve farsi necessariamente in relazione con la Priorità n°1 (“Un nuovo impulso all’occupazione, alla crescita e agli investimenti”) e l’iniziativa legislativa riguardante “il Piano di investimenti per l’Europa”.

    D’altra parte, la Priorità n°4 (“Un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida…”) consiste soprattutto nell’aiutare le imprese a innovarsi, cosa che avviene anche tramite il Programma Horizon 2020. È ovvio che l’industria farmaceutica, per esempio, giochi un ruolo appropriato in questo contesto in quanto industria a forte carattere di ricerca, e una delle più grandi esportatrici dell’Unione europea. La sfida sarà quella di non fare concessioni in materia di norme etiche; il Gruppo europeo di etica, l’organo consultivo presso la Commissione europea il cui mandato sarà rinnovato quest’anno, è chiamato a giocare un ruolo chiave in questo senso. Inoltre, si deve ringraziare il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukatis, per aver espresso la volontà di organizzare una tavola rotonda sulla controversa questione delle ricerche che distruggono gli embrioni (ricerche sulle cellule staminali embrionali umane).

    Organismi geneticamente modificati e sfide sul piano estero 

    Per quel che riguarda gli organismi geneticamente modificati (Ogm), l’anno 2015 comincia con la tanto attesa approvazione da parte del Parlamento europeo al progetto di Direttive, che permette agli Stati membri di limitare o vietare sul loro territorio la coltura di Ogm autorizzata dall’Unione europea. Ma la Commissione europea vuole andare più lontano. La Priorità n°10 (“Un’Unione di cambiamento democratico”) comporta una revisione del processo decisionale per l’autorizzazione degli Ogm e l’obbligo giuridico, che è attualmente attuato dalla Commissione, di approvare l’autorizzazione degli Ogm anche quando una maggioranza di Stati membri si oppone alla proposizione. Questo però intralcerà certamente le negoziazioni tra l’Unione europea e gli Stati Uniti nell’ambito del Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, accrescendo le divergenze in un settore che è già abbastanza bellicoso.

    Anche sul piano estero bisogna segnalare che durante le negoziazioni per rimpiazzare gli obiettivi del Millennio per lo sviluppo, l’anno 2015 è stato dichiarato Anno europeo dello sviluppo. La Commissione europea intende naturalmente giocare un ruolo da leader in queste negoziazioni e indica nel suo Programma che una comunicazione sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile post-2015 è prevista nel quadro della Priorità n°9 (“Un ruolo più incisivo a livello mondiale”). Nel corso del suo intervento parlamentare, il commissario Neven Nimica ha ricordato inoltre che l’accordo di Cotonou tra l’Unione europea e i Paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) sarà presto rivisto e che è prevista una consultazione pubblica a riguardo. In questo dossier bisogna tenere d’occhio in particolare il legame che potrà crearsi tra la salute materna e quello che viene chiamato “aborto in buone condizioni”.

    “Questa volta è diverso…” 

    … promette la Commissione. Innanzitutto, quello presentato è davvero un Programma modesto in termini di ambizione e riforme; e questo vale anche per i settori della ricerca e dell’innovazione, così come della sanità pubblica, dove le competenze dell’Unione europea sono comunque abbastanza limitate e dove prevalgono alcune differenze culturali ed etiche specifiche tra gli Stati membri.

    Ma si potrebbe fare di meglio con meno. Questo programma potrebbe rappresentare un’opportunità per riconquistare “la fiducia dei cittadini nel progetto europeo”, e per superare “lo scetticismo dei cittadini rispetto al lavoro [della Commissione]”. È proprio la Commissione che parla! Le aspettative sono dunque grandi, e si spera che questo realismo politico sarà ripagato e che sarà effettivamente un “nuovo inizio”.

    (source: Europeinfos #179; traduzione italiana a cura di Eurcom)


    Commissione UE: la recherche et la santé dans le programme de travail

    Un nouvel élan” : c’est ainsi que la Commission européenne a intitulé son Programme de travail pour 2015. Il s’agit d’un programme modeste ne comportant que 23 nouvelles initiatives, ce qui marque une rupture avec les pratiques précédentes d’une bureaucratie hyperactive, subissant fréquemment des pressions de la part d’intérêts plus ou moins masqués. La nouvelle Commission porte plutôt son attention sur la dissémination et la mise en œuvre de la législation déjà en vigueur, en réduisant la paperasserie et en appliquant strictement le principe de subsidiarité. C’est un certain sens du pragmatisme, voire même une vision à court terme qui prévaut, la Commission reconnaissant qu’elle a “choisi des initiatives dans les domaines où il est le plus urgent d’agir et où il sera possible de tenir rapidement les promesses faites aux citoyens européens.

    Horizon 2020 et le Groupe européen d’éthique

    La recherche et l’innovation ainsi que la santé publique sont des domaines qui ne font pas exception au sein de cette nouvelle approche. Carlos Moedas, le nouveau Commissaire européen à la recherche, à la science et à l’innovation, a clairement indiqué que ses priorités seraient la mise en œuvre du Programme Horizon 2020 et de l’espace européen de recherche afin de “tenir ses promesses“. La Priorité n°3 du Programme de travail (“Une Union plus résiliente sur le plan de l’énergie…“) comporte une initiative relative à un “Cadre stratégique pour l’union de l’énergie“, qui prévoit de “favoriser la décarbonisation du bouquet énergétique ainsi que de promouvoir la recherche et l’innovation dans le domaine de l’énergie” afin de réduire les émissions de gaz à effet de serre. Un élément intéressant dans cette perspective, est la recherche en matière de biologie synthétique qui relève du Programme Horizon 2020 et qui doit se faire nécessairement en liaison avec la Priorité n°1 (“Un nouvel élan pour l’emploi, la croissance et l’investissement“) et l’initiative législative concernant “le Plan d’investissement pour l’Europe“.

    D’autre part, la Priorité n°4 (“Un marché intérieur plus approfondi et plus équitable…“) consiste notamment à aider les entreprises à innover, ce qui se fait aussi via le Programme Horizon 2020. Il n’est que trop naturel que l’industrie pharmaceutique, par exemple, joue un rôle approprié dans ce contexte en tant qu’industrie à forte intensité de recherche, qui est l’un des plus gros exportateurs de l’Union européenne. Le défi sera manifestement ici de ne pas faire de concession en matière de normes éthiques ; le Groupe européen d’éthique, l’organe consultatif auprès de la Commission européenne dont le mandat sera renouvelé cette année, est appelé à jouer un rôle clé à cet égard. En outre, il faut féliciter le Commissaire européen pour la santé et la sécurité alimentaire, Vytenis Andriukatis, d’avoir fait part de sa volonté de voir organiser une table ronde sur la question controversée des recherches qui détruisent les embryons (recherches sur les cellules souches embryonnaires humaines).

    Organismes génétiquement modifiés et défis sur le plan extérieur

    En ce qui concerne les organismes génétiquement modifiés (OGM), l’année 2015 commence par l’approbation tant attendue que le Parlement européen a donné au projet de Directive permettant aux Etats membres de restreindre ou d’interdire sur leur territoire la culture d’OGM autorisés au niveau de l’Union européenne. Mais la Commission européenne veut maintenant aller plus loin. La Priorité n°10 (“Une Union du changement démocratique”) comporte la révision du processus décisionnel pour l’autorisation des OGM et l’obligation juridique qui est faite actuellement à la Commission d’approuver l’autorisation des OGM, même lorsqu’une majorité claire d’Etats membres s’oppose à la proposition. Mais cela va certainement entraver les négociations entre l’Union européenne et les Etats-Unis dans le contexte du PTCI (le Partenariat transatlantique de commerce et d’investissement), augmentant les divergences dans un domaine qui est déjà assez litigieux.

    Sur le plan extérieur, il faut également indiquer qu’en même temps que les négociations pour remplacer les Objectifs du Millénaire pour le Développement, l’année 2015 a été déclarée Année européenne du développement. La Commission européenne veut naturellement jouer un rôle de leader dans ces négociations et indique dans son Programme qu’une Communication sur les Objectifs de développement durable post-2015 est prévue dans le cadre de la Priorité n°9 (“Une Europe plus forte sur la scène internationale“). Lors de son audition parlementaire, le Commissaire Neven Nimica a également rappelé que l’accord de Cotonou entre l’Union européenne et les pays ACP serait bientôt révisé et qu’une consultation publique était attendue à ce sujet. Il faut surveiller tout particulièrement dans ce dossier le lien qui pourrait être envisagé entre la santé maternelle et ce que l’on appelle “l’avortement dans de bonnes conditions”.

    «Cette fois-ci, c’est différent»…

    … promet la Commission. Tout d’abord, elle a effectivement présenté un Programme de travail modeste en termes d’ambition et de réformes ; et c’est également vrai dans les domaines de la recherche et de l’innovation ainsi que de la santé publique, où les compétences de l’Union européenne sont de toute façon assez limitées et où prévalent certaines différences culturelles et éthiques spécifiques entre les Etats membres.

    Mais on peut faire mieux avec moins. Ce Programme pourrait bien représenter une opportunité de regagner “la confiance des citoyens dans le projet européen” et de surmonter “le scepticisme des citoyens par rapport au travail [de la Commission]“. C’est bien la Commission qui parle ! Les attentes sont donc grandes et l’on espère que ce réalisme politique sera payant et que ce sera effectivement le début d’un “nouvel élan“.

    (source: Europeinfos #179)


    EU-Kommission: Forschung und Gesundheit im Arbeitsprogramm

    „Ein neuer Start“ – so betitelt die Europäische Kommission ihr Arbeitsprogramm für 2015. Mit seinen lediglich 23 neuen Initiativen handelt es sich zweifellos um ein eher bescheidenes Programm, das eine Abkehr von der früheren Praxis einer hyperaktiven, oft unter dem Druck von mehr oder weniger versteckten Interessen stehenden Bürokratie darstellt. Die neue EU-Kommission richtet ihr Augenmerk nun hingegen darauf, die Verbreitung und Umsetzung bereits bestehender Rechtsvorschriften zu fördern, überflüssige Bürokratie abzubauen und dabei streng das Subsidiaritätsprinzip einzuhalten. Dies ist zweifelsohne ein pragmatischer Ansatz, lässt aber auch eine kurzfristige Denkweise erkennen; so erklärt die Kommission, sie habe die „Initiativen ausgewählt, bei denen der dringendste Handlungsbedarf besteht und bei denen sich die den EU-Bürgern in Aussicht gestellten Ergebnisse rasch verwirklichen lassen“.

    „Horizont 2020“ und die Ethik-Gruppe der EU-Kommission

    Die Politikfelder Forschung und Innovation sowie Öffentliche Gesundheit werden von diesem neuen Ansatz nicht ausgenommen. Der neue EU-Kommissar für Forschung, Wissenschaft und Innovation, Carlos Moedas, machte unmissverständlich klar, dass er vorrangig die Umsetzung des Programms „Horizont 2020“ und des Europäischen Forschungsraums anstrebe, um rasch Ergebnisse vorweisen zu können. Priorität 3 des Arbeitsprogramms („Eine robuste Energieunion …“) beinhaltet eine Initiative zu einem „strategischen Rahmen für die Energieunion“, die eine „Verringerung des Kohlenstoffanteils in unserem Energie-Mix und [eine] Förderung von Forschung und Innovation“ zur Reduktion der Treibhausgasemissionen einschließt. In dieser Hinsicht wird der Forschung im Bereich der Synthetischen Biologie im Kontext von „Horizont 2020“ und damit zwangsläufig auch in Verbindung mit Priorität 1 („Neue Impulse für Arbeitsplätze, Wachstum und Innovationen“) und der Gesetzgebungsinitiative zum „Investitionsplan für Europa“ eine besondere Bedeutung zukommen.

    Auf der anderen Seite strebt Priorität 4 („Ein vertiefter und fairerer Binnenmarkt …“) eine Förderung der unternehmerischen Innovation, ebenfalls mit Hilfe des Programms „Horizont 2020“, an. Die pharmazeutische Industrie spielt dabei als forschungsintensiver Industriezweig und einer der größten EU-Exporteure zwangsläufig eine wichtige Rolle. Eine wesentliche Herausforderung wird in diesem Bereich darin bestehen, keine Zugeständnisse bei ethischen Standards zu machen; der Europäischen Gruppe für Ethik der Naturwissenschaften und neuen Technologien als beratendes Organ der EU, deren Mandat in diesem Jahr erneuert wird, wird in diesem Zusammenhang eine Schlüsselrolle zukommen. Darüber hinaus muss man dem Kommissar für Gesundheit und Lebensmittelsicherheit, Vytenis Andriukatis, Anerkennung zollen für seine Anregung, einen Runden Tisch zu bilden, dessen Zielsetzung der Austausch über das umstrittene Thema der verbrauchenden Embryonenforschung (Forschung mit menschlichen embryonalen Stammzellen) sein soll.

    Gentechnisch veränderte Organismen und die Herausforderungen im Bereich der EU-Außenpolitik

    Hinsichtlich der gentechnisch veränderten Organismen (GVOs) beginnt das Jahr 2015 mit der lang erwarteten Zustimmung des Europäischen Parlaments zum Entwurf einer Richtlinie, die Mitgliedstaaten erlauben soll, von der EU zugelassene GVOs in ihrem eigenen Hoheitsgebiet einzuschränken oder zu verbieten. Aber die EU möchte nun noch weitergehen. Priorität 10 („Eine Union des demokratischen Wandels”) beinhaltet eine Überprüfung des Genehmigungsverfahrens für GVOs und der momentanen rechtlichen Verpflichtung der EU zur Genehmigung solcher Organismen, auch wenn sich eine klare Mehrheit von Mitgliedstaaten gegen den Vorschlag ausspricht. Dies wird jedoch ohne Frage die Verhandlungen zwischen der EU und den USA zum geplanten Abkommen über die transatlantische Handels- und Investitionspartnerschaft (Transatlantic Trade and Investment Partnership, TTIP) erschweren, indem die bereits bestehenden Divergenzen bei einem ohnehin schon strittigen Thema noch verschärft werden.

    Ebenfalls im Bereich der EU-Außenpolitik wurde 2015 – zeitgleich mit den Beratungen zur Nachfolge der Millenniums-Entwicklungsziele – das Europäische Jahr der Entwicklung ausgerufen. Verständlicherweise will die EU in den Verhandlungen zur Gestaltung der Post-2015-Entwicklungsagenda eine führende Rolle spielen, und gemäß Priorität 9 („Mehr Gewicht auf der internationalen Bühne“) ist eine Mitteilung zu den Globalen Zielen für nachhaltige Entwicklung (Sustainable Development Goals, SDGs) nach 2015 vorgesehen. Während seiner parlamentarischen Anhörung erinnerte EU-Kommissar Neven Nimica auch an die bevorstehende Überarbeitung des Cotonou sollte erklärt werden-Abkommens zwischen der EU und den AKP sollte aufgeschlüsselt werden-Staaten, wobei mit einer öffentlichen Konsultation zu dem Thema zu rechnen sei. Hier gilt es, wachsam zu sein und aufmerksam zu verfolgen, inwieweit Müttergesundheit und so genannte „sichere Schwangerschaftsabbrüche“ miteinander verknüpft werden.

    „Dass sich dieses Mal wirklich etwas ändert …“

    … will die EU-Kommission nun unter Beweis stellen. Zunächst einmal legte sie allerdings ein Arbeitsprogramm vor, das bescheidenen Ehrgeiz verrät und nur gemäßigte Reformen verspricht; dies gilt auch für die Bereiche Forschung und Innovation sowie Öffentliche Gesundheit – Politikfelder, in denen die EU ohnehin nur über begrenzte Zuständigkeiten verfügt und gleichzeitig zum Teil große kulturelle und ethische Unterschiede zwischen den Mitgliedstaaten bestehen.

    Doch weniger kann auch mehr sein. Das Arbeitsprogramm der neuen Kommission kann möglicherweise dazu beitragen, das „Vertrauen der EU-Bürger in das Europäische Projekt” zurückzugewinnen und die „Skepsis, die die EU-Bürger ihrer Arbeit entgegenbringen” zu überwinden. Dies sagt immerhin die EU-Kommission selbst! Die Erwartungen sind dementsprechend hoch, dass sich ein solcher politischer Realitätssinn letztendlich bezahlt machen und es dann wirklich zu einem „neuen Start” für Europa kommen wird.

    (quelle: Europeinfos #179)

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      José Ramos-Ascensão

      Legal advisor for Health, Research & Bioethics - Comece