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    “The European Parliament will not accept a gentlemen’s club” said the President of the European Parliament, Martin Schulz, on 16 July.  He warned the Heads of State and Government meeting in the European Council that the European Parliament would not invest a Commission that did not contain an adequate number of women.

    The previous European Commission, formed in 2009, included 9 women. To build on this momentum, the “50/50 Campaign for Democracy”, launched in April 2014 by the European Women’s Lobby, called for absolute parity in the next Commission. There is a long way to go. The 28 Member States had until the end of July to submit their respective candidates for a European Commissioner post. Mr Juncker received just four nominations for women…

    The negotiations were set to continue throughout August to allow Mr Juncker to form his team of Commissioners while ensuring a balance between the genders and between east and west. Above all, he has to ensure that their competences are in line with the portfolio requested by each Member State. The presentation of the candidate Commissioners is expected to take place in early September.

    In the meantime, the 28 heads of State and Government met again at a European Council on 30 August to make two further major nominations to the head of the European Executive.

    – Herman Van Rompuy’s successor as President of the European Council will be Donald Tusk (centre right), Prime Minister of Poland since 2007 and who has been taking part in European Council meetings for the last seven years.

    – The post of High Representative for Foreign Affairs, occupied since 2009 by Baroness Catherine Ashton, has been conferred on the Italian Federica Mogherini (social democrat), currently Minister for Foreign Affairs in the Matteo Renzi government.

     

    As part of the selection process, the team of Commissioners will meet the European Parliament

    The game is not yet over for the 27 candidates selected by the President of the Commission to form his College of Commissioners. They must now face a full hearing before the European Parliament, where the Members of the various parliamentary committees are waiting to test their competences.

    Each candidate must be assessed by the parliamentary committee responsible for his or her portfolio. For example, Mrs Mogherini, the new High Representative for Foreign Affairs, who in this capacity is also a member of the European Commission, will be heard by the members of the European Parliament’s Committee on Foreign Affairs.

    Each Commissioner-designate must first reply in writing to five questions from the MEPs.  He or she will then be invited to a three-hour hearing, broadcast on-line, facing the parliamentary committee responsible for the portfolio allocated to him or her. The candidate will speak first for 15 minutes, then answer questions. Finally, the appropriate parliamentary committee will complete its assessment of the candidate within 24 hours of the hearing, reserving the right to require further information in writing. A separate assessment report for each Commissioner-designate is then sent to the Conference of Committee Chairs and the Conference of Presidents of the European Parliament which (unless they decide to request further information and following an exchange of views) declare the hearings closed. If a candidate is rejected by the MEPs, the President of the European Commission must nominate another.

    Finally, during the 20 – 23 October session in Strasbourg, the Commission as a College will be subject to a vote of approval by the European Parliament. On the basis of this approval, it will be appointed by the European Council, by qualified majority decision, before formally taking up office at the beginning of November.

    The hearings will therefore take place during September and can be followed live on the Internet at the European Parliament website. We understand from internal sources that some of the candidates will be working hard on the policy and political areas they are not yet completely familiar with, while others will be taking intensive language courses. Members of the European Parliament will be unsparing in their questioning of the candidates. These hearings are an exercise in transparency and democracy that will be well worth following.

    (source: Europeinfos #174)

    “Il Parlamento europeo non accetterà un club per gentiluomini”, aveva affermato il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, il 16 luglio scorso. Aveva così avvertito i capi di Stato e di governo riuniti nel Consiglio europeo che il Parlamento europeo non avrebbe investito una Commissione che non includesse un numero sufficiente di donne.

    La precedente Commissione Europea, formata nel 2009, comprendeva 9 donne. Per continuare su quella linea, la campagna “50/50 Campaign for Democracy”, avviata lo scorso aprile dalla lobby europea delle donne, questa volta ha chiesto la parità assoluta per la prossima Commissione. Ebbene, siamo lontani da questo conteggio. I 28 avevano tempo fino alla fine di luglio per presentare i loro rispettivi candidati alla carica di commissario europeo. Sembra che Juncker abbia ricevuto quattro candidature di donne…

    I negoziati sono proseguiti per tutto il mese di agosto, per consentire a Juncker di formare la sua squadra di commissari, facendo attenzione all’equilibrio uomo-donna, Est-Ovest, e particolarmente alle competenze adattate al portafoglio reclamato da ciascuno Stato membro. La presentazione della squadra dei commissari è prevista per i primi di settembre.

    Nel frattempo, i 28 capi di Stato e di governo si erano nuovamente incontrati in sede di Consiglio europeo il 30 agosto, per procedere alle altre due importanti nomine ai vertici dell’esecutivo europeo.

    – Il successore di Herman Van Rompuy alla presidenza del Consiglio europeo sarà Donald Tusk (centro destra), primo ministro della Polonia dal 2007, che da quasi sette anni partecipa in tale funzione alle riunioni del Consiglio europeo.

    – La carica di Alto rappresentante per le relazioni esterne, occupata dal 2009 dalla baronessa Catherine Ashton, sarà affidata all’italiana Federica Mogherini (socialdemocratica), attuale ministro degli Affari esteri nel governo di Matteo Renzi.

     

    Nel contesto del processo di selezione, la squadra dei commissari incontrerà il Parlamento europeo

    Per i 27 candidati selezionati dal presidente della Commissione per costituire il suo Collegio di Commissari, tuttavia, i giochi non sono ancora chiusi. Devono ora passare le prove orali davanti al Parlamento europeo, in cui i deputati delle diverse commissioni parlamentari li attendono a piè fermo per mettere alla prova le loro competenze.

    Infatti, ogni candidato deve essere valutato dalla Commissione parlamentare competente per il proprio portafoglio. Ad esempio Mogherini, nuova Alta rappresentante per gli affari esteri, che in questa veste sarà membro della Commissione europea, sarà ascoltata dai membri della Commissione “Affari esteri” del Parlamento europeo.

    Ogni commissario designato dovrà come prima cosa rispondere per iscritto a cinque domande dei deputati. Sarà poi invitato a un’audizione di tre ore, che verrà trasmessa su Internet, davanti alla commissione parlamentare competente per il portafoglio che gli è stato assegnato. Il candidato inizia pronunciando un discorso di apertura di 15 minuti e poi risponde alle domande. Infine, la commissione parlamentare competente effettua una valutazione del candidato entro le 24 ore successive all’audizione, riservandosi il diritto di richiedere ulteriori informazioni per iscritto. Una relazione di valutazione distinta per ciascun Commissario designato viene inviata alla Conferenza dei presidenti di Commissione e alla Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, le quali, nel caso in cui non abbiano deciso di chiedere ulteriori informazioni e dopo uno scambio di opinioni, dichiarano concluse le audizioni. Se un candidato viene bocciato dai deputati, il presidente della Commissione europea dovrà presentarne un altro.

    Sarà, infine, nel corso della sessione del 20-23 ottobre a Strasburgo che la Commissione sarà sottoposta, collegialmente, a un voto di approvazione da parte del Parlamento europeo. Sulla base di questa approvazione, sarà poi nominata dal Consiglio europeo, a maggioranza qualificata, prima di entrare in funzione ai primi di novembre.

    Le audizioni si svolgeranno nel mese di settembre e potranno essere seguite in diretta sul sito Internet del Parlamento europeo. Da fonti interne siamo venuti a sapere che alcuni candidati si concentreranno sulle questioni politiche che conoscono meno bene, mentre altri seguiranno dei corsi intensivi di lingua. I deputati saranno implacabili nelle loro audizioni dei candidati, e possiamo ben dire che queste costituiscono un esercizio di trasparenza e di democrazia che varrà la pena seguire.

    (testo originale pubblicato su Europeinfos #174; traduzione italiana a cura di Eurcom)


    Europäische Kommission: das beste Team?

    „Das Europäische Parlament wird keinen Herrenclub akzeptieren”, warnte der Vorsitzende des Europäischen Parlaments, Martin Schulz, am 16. Juli und gab den Staats- und Regierungschefs damit zu verstehen, dass das Europäische Parlament keiner Kommission zustimmen werde, die keinen ausreichenden Frauenanteil vorweisen könne.

    In der scheidenden, 2009 gebildeten EU-Kommission waren neun Frauen vertreten. Um die Frauenquote weiter zu erhöhen, wurde im Rahmen der im April von der europäischen Frauenlobby lancierten Kampagne „50/50 Campaign for Democracy“ für die neue Kommission eine absolute Gleichstellung der Geschlechter gefordert. Bislang kann hiervon jedoch noch keine Rede sein. Die 28 EU-Mitgliedstaaten hatten bis Ende Juli Zeit, ihre jeweiligen Kandidaten für den Posten eines EU-Kommissars zu benennen. Unter diesen Kandidaten sollen sich aber nur vier Frauen befinden…

    Den ganzen August über wurde verhandelt. In dieser Zeit sollte Juncker ein in jeder Hinsicht ausgewogenes EU-Kommissionsteam bilden: Männer-Frauen, Ost-West und natürlich mit Zuständigkeiten, die dem von jedem Mitglied für sich beanspruchten Portfolio entsprechen. Die Vorstellung der designierten EU-Kommissare soll Anfang September beginnen.

    Doch zuvor haben sich die 28 Staats- und Regierungschefs am 30. August erneut im Rahmen des Europäischen Rates versammelt, um die beiden Spitzen der europäischen Exekutive zu benennen.

    – Nachfolger von Herman Van Rompuy an der Spitze des Europäischen Rates wird Donald Tusk (Mitte-rechts), der seit 2007 Ministerpräsident von Polen ist und in dieser Funktion seit fast sieben Jahren an den Sitzungen des Europäischen Rates teilnimmt.

    – Den Posten der Hohen Vertreterin für Außenbeziehungen, den Baronin Catherine Ashton seit 2009 innehat, übernimmt die Italienerin Federica Mogherini (Sozialdemokratin), die derzeit Außenministerin der Regierung von Matteo Renzi ist.

     

    Die Auswahlmannschaft der EU-Kommissare muss vor dem Europäischen Parlament bestehen

    Die vom Kommissionspräsidenten nominierten 27 Anwärter für das EU-Kommissionsteam haben ihren Posten allerdings noch nicht sicher. Sie müssen sich dem Europäischen Parlament in einer mündlichen Prüfung stellen und werden dabei von den Abgeordneten der verschiedenen Parlamentsausschüsse auf ihre Kompetenz getestet.

    Jeder Kandidat wird von dem für das jeweilige Ressort zuständigen Parlamentsausschuss beurteilt. Beispielsweise wird Frau Mogherini, die neue Hohe Vertreterin für Außenbeziehungen, die in dieser Funktion auch Mitglied der EU-Kommission ist, von den Abgeordneten des Ausschusses für auswärtige Angelegenheiten des Europäischen Parlaments angehört.

    Jeder designierte Kommissar muss zunächst schriftlich fünf Fragen der Abgeordneten beantworten. Es folgt eine dreistündige Anhörung vor den für das jeweilige Portfolio zuständigen parlamentarischen Ausschüssen, die online übertragen wird. In diesem Rahmen hält der Kandidat einen 15-minütigen Kurzvortrag und beantwortet anschließend Fragen. Der zuständige Parlamentsausschuss gibt innerhalb von 24 Stunden nach Beendigung der Anhörung eine Bewertung ab, wobei er sich das Recht vorbehält, zusätzliche schriftliche Informationen einzufordern. Für jeden Anwärter wird ein Bewertungsbericht an die Konferenz der Ausschussvorsitzenden sowie an die Konferenz der Präsidenten des Europäischen Parlaments gesandt. Wünschen diese keine weiteren Informationen, erklären sie die Anhörungen nach einem Meinungsaustausch für beendet. Wird ein Kandidat von den Abgeordneten abgelehnt, muss der EU-Kommissionspräsident einen anderen Bewerber vorstellen.

    Die Abstimmung über die neuen EU-Kommissare als Kollegium erfolgt schließlich auf der Sitzung des Europäischen Parlaments vom 20.-23. Oktober in Straßburg. Auf der Grundlage dieser Zustimmung wird das Kommissionsteam vom Europäischen Rat mit qualifizierter Mehrheit ernannt. Im November kann es dann seine Arbeit aufnehmen.

    Die Anhörungen selbst finden im September statt. Sie können live auf der Internetseite des Europäischen Parlaments verfolgt werden. Aus internen Quellen verlautet, dass einige Kandidaten pauken müssen, um nicht an ihren politischen Dossiers, die sie nicht immer beherrschen, zu scheitern, während andere intensiv an ihren Fremdsprachenkenntnissen arbeiten. Die Mitglieder des Europäischen Parlaments werden die Kandidaten auf Herz und Nieren prüfen. Die Anhörungen, die zu verfolgen sehr interessant zu werden verspricht, sind damit eine hervorragende Übung für Transparenz und Demokratie.

    (quelle: Europeinfos #174)


    Commission européenne : la meilleure équipe ?

    “Le Parlement européen n’acceptera pas un club de gentlemen” avait laissé entendre le Président du Parlement européen, Martin Schulz, le 16 juillet dernier. Il avait ainsi prévenu les chefs d’Etats et de gouvernement, réunis en Conseil européen, que le Parlement européen n’investirait pas une Commission qui ne serait pas constituée d’un nombre suffisant de femmes.

    La précédente Commission européenne, formée en 2009, était composée de 9 femmes. Pour poursuivre sur cette lancée, la campagne “50/50 Campaign for Democracy” initiée en avril dernier par le lobby européen des femmes avait cette fois réclamé la parité absolue dans la prochaine commission. Or on est loin du compte. Les 28 avaient jusqu’à fin juillet pour présenter leurs candidats respectifs à une poste de Commissaire européen. Juncker aurait reçu 4 candidatures féminines…

    Les tractations auront duré tout le mois d’aout, afin de permettre à M. Juncker de former son équipe de commissaires, en veillant à l’équilibre homme-femme, est-ouest, et surtout à des compétences adaptées au porte-folio réclamé par chaque Etat membre. La présentation de la sélection de commissaires est attendue pour début septembre.

    En attendant, les 28 chefs d’Etat et de gouvernement s’étaient de nouveau réunis en Conseil européen le 30 août, pour procéder aux deux autres grandes nominations à la tête de l’exécutif européen.

    – Le successeur de Herman Van Rompuy à la présidence du Conseil européen est Donald Tusk (centre droit), premier ministre de Pologne depuis 2007, il participe à ce titre depuis bientôt 7 ans aux réunions du Conseil européen.

    – Le poste de Haut représentant aux relations extérieures, occupé depuis 2009 par la Baronne Catherine Ashton, est confié à l’italienne Federica Mogherini (social-démocrate), actuelle Ministre des Affaires étrangères du gouvernement de Matteo Renzi.

     

    En match de sélection, l’équipe de commissaires va rencontrer le Parlement européen

    Pour les 27 candidats sélectionnés par le Président de la Commission pour constituer son collège de commissaires, les jeux ne sont cependant pas encore faits. Ils doivent à présent passer leur grand oral au Parlement européen, où les députés des différentes commissions parlementaires les attendent de pied ferme pour tester leurs compétences.

    En effet, chaque candidat doit être évalué par la commission parlementaire  compétente pour son portefeuille. Par exemple Mme Mogherini, la nouvelle Haute représentante aux relations extérieures, qui est à ce titre aussi membre de la Commission européenne, sera auditionnée par les députés de la Commission « Affaires étrangères » du Parlement européen.

    Chaque commissaire désigné devra d’abord répondre par écrit à cinq questions des députés.  Il sera ensuite invité à une audition de trois heures, retransmise en ligne, devant les commissions parlementaires responsables du portefeuille qui lui a été attribué. Le candidat prononce un discours d’ouverture de 15 minutes et répond ensuite aux questions. Enfin, la commission parlementaire responsable finalise son évaluation du candidat dans les 24 heures qui suivent l’audition, tout en se réservant le droit de demander plus d’informations par écrit. Un rapport d’évaluation distinct pour chaque commissaire désigné est envoyé à la Conférence des présidents des commissions et à la Conférence des présidents du Parlement européen qui, à moins de décider de demander de plus amples informations et à la suite d’un échange de vues, déclare les auditions closes. Si un candidat se trouve recalé par les députés, le Président de la Commission européenne devra en présenter un autre.

    C’est finalement durant la session du 20-23 octobre à Strasbourg que la Commission sera soumise, en tant que collège, à un vote d’approbation du Parlement européen. Sur la base de cette approbation, elle sera ensuite nommée par le Conseil européen, à la majorité qualifiée avant d’entrer en fonction début novembre.

    Les auditions auront donc lieu courant septembre et elles pourront être suivies en direct sur le site internet du Parlement européen. De source interne, on apprend que certains candidats bûcheront sur des dossiers politiques qu’ils ne maîtrisent pas toujours, tandis que d’autres prendront des cours intensifs de langue. Les députés européens seront impitoyables avec les candidats et les auditions sont un exercice de transparence et de démocratie qu’il sera intéressant de suivre.

    (source: Europeinfos #174)

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      Johanna Touzel

      Rédactrice en chef d’Europe infos (www.europe-infos.eu)

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